Diciamo la verità , la "conversazione al telefono" è una di quelle cose che una volta realizzate danno una soddisfazione rara, in quanto il telefono è da sempre oggetto tanto misterioso quanto ambitissimo, per una persona sorda. Parlo di "conversazione" al telefono, perchè in realtà molte persone sorde riescono a camuffare l'impossibilità di usare il telefono con il trucchetto delle risposte chiuse. Ovvero, parlare al telefono facendo domande che presuppongano una risposta del tipo si/no. "Si" e "No" non sono tanto due parole quanto due semplici suoni, e possono venir compresi anche da chi è sordo come una campana, basta che sia protesizzato.
Facciamo un esempio: "Ciao, come stai? Tutto bene?" -SI- "Senti, ma allora la gita fuori porta si fa?" NO - "Ah, ma allora è stata spostata ad altra data, immagino?" -SI- "Allora se per questa domenica non se ne fa nulla, se ne parla per domenica prossima, va bene?" - SI - ....e via di questo passo. E' un tipo di telefonata davvero tediosa, ma, in situazioni di emergenza, se non altro, si riesce a cavare qualche informazione (poi, se abbiamo a disposizione un telefono cellulare o smartphone, è possibile inviare SMS, email e quant'altro, su questo siamo d'accordo, ma qui stiamo parlando di telefonate puramente vocali).
Appunto, le telefonate "vocali": dal momento che l'udito con l'impianto cocleare NON è un udito naturale, bensì artificiale, e, similmente alle protesi acustiche moderne, viene pesantemente riarrangiato mediante il passaggio attraverso filtri e dispositivi elettronici, capita a volte che la conversazione sia problematica e difficile.
Premessa doverosa: prima di conversare al telefono DOVETE essere capaci di capire un discorso. Per questo, non mi stancherò mai di ripeterlo, è essenziale essersi allenati a lungo con la radio. Alla radio non sapete in anticipo cosa lo speaker stia per dire, non è vero? Similmente accade con l'interlocutore al telefono. Non sapete in anticipo cosa dirà il vostro dirimpettaio, quindi dovete essere pronti a captare ogni suono, concentrati nell'ascolto, pronti a capire sia le singole parole, sia il senso intero del discorso.
Una volta soddisfatta questa premessa, è bene sapere alcuni dettagli tecnici, come ad esempio che la linea telefonica analogica -vale a dire il telefono fisso di casa- darà maggior comfort nell'ascolto, in quanto non produce virtualmente alcuna interferenza. E qui veniamo al punto dolente: le interferenze magnetiche.
L'impianto cocleare (esattamente come molte protesi acustiche) è dotato di Telecoil ( o T-switch, o più familiarmente "tasto del telefono"), che aziona una bobina magnetica interna al processore, che serve a captare le onde magnetiche circostanti, come ad esempio le onde emesse dal telefono. La cosa ha un risultato straordinario in alcune situazioni particolarmente rumorose, in quanto si sentiranno solo i suoni provenienti dal telefono e non quelli dell'ambiente circostante, arrivando alla situazione paradossale che, in condizioni di grande confusione, "al telefono il sordo sente meglio del normoudente". Questo è particolarmente vero nel caso di conversazione dal telefono fisso di casa (non è importante che dall'altra parte ci sia qualcuno che parla al cellulare o da un altro telefono fisso, l'importante è che il portatore di impianto cocleare stia utilizzando il telefono fisso, e ovviamente che dall'altre parte ci sia qualcuno che parli senza rumori di sottofondo). Addirittura, se l'ambiente è tranquillo, si può utilizzare il telefono fisso SENZA il telecoil attivato.....esattamente come le persone normali. Ovvero si accosta la cornetta del telefono il più possibile vicino al microfono dell'impianto cocleare, e si parla (e si ascolta) normalmente.
I problemi arrivano quando anzichè il telefono fisso, si parla al cellulare/smartphone. Uno degli standard più in voga nel mondo, ovvero il GSM (detto anche 2G) produce -attraverso il cellulare- interferenze terribili nella maggior parte degli impianti cocleari, che impediscono qualsiasi conversazione. Una soluzione potrebbe essere il "laccio" (loop, necklace) oppure le "silhouettes" o "earhooks", più familiarmente i "gancetti", dispositivi che tendono a tener lontano il cellulare dall'orecchio, impedendo così le scariche troppo forti. Oppure, una soluzione più semplice è l'utilizzo dei vecchi cellulari "a conchiglia" (clamshell), purtroppo ormai in via di scomparsa, che possono essere accostati all'orecchio producendo poche interferenze, in quanto i circuiti interni sono nella parte inferiore e possono venir tenuti lontani dall'impianto cocleare.
Una soluzione per poter ovviare ai problemi della rete GSM è quello suggerito poc'anzi per il telefono fisso: ascoltare il cellulare GSM senza il telecoil inserito, eliminando così la formazione di interferenze. Ciò è fattibile in condizioni di quiete, ma non, come accade spesso, quando intorno a sè c'è il caos più generale. Soluzione estrema, che sfiora il ridicolo ma risulta essere parzialmente efficace: tenete "di traverso" il cellulare (formando un angolo di 90° con la testa) e accostate il ricevitore di questo al microfono dell'impianto cocleare tenendolo a qualche centimetro di distanza: così facendo tenete lontano il più possibile le circuiterie interna del cellulare da quelle dell'impianto cocleare, diminuendo così la formazione di scariche di interferenza.
La situazione migliora utilizzando lo standard 3G (UMTS e altri) oppure 3,5G (HSDPA o 3G+) e nell'immediato futuro prossimo 4G, in quanto anche a telecoil inserito le scariche di interferenza sono ridotte al minimo. I cellulari /smartphone hanno la possibilità di scegliere la rete, se GSM, 3G, oppure "duale" cioè ambedue, il mio consiglio è quello di scegliere sempre la 3G, anche se in molte zone del paese "non c'è campo" per il 3G, e quindi si riceve solo la rete GSM (2G) e siete costretti ad utilizzare questa.
Una volta scelto lo standard 3G, in questo caso il problema è riuscire a trovare, sulla propria testa, il punto di ascolto migliore, in quanto si sente "meglio" o "peggio" a seconda di quale parte del cellulare si avvicina all'orecchio.
Se la posizione "naturale" del telefono non dovesse essere confortevole, il mio consiglio è quello precedente, cioè di avvicinare il cellulare/smartphone con un angolo di 90° rispetto alla testa, ovvero tenendolo parallelo al terreno. E' una posizione assai insolita, sembra di tenere il cellulare "contro la testa", ma per mia esperienza personale è la posizione in cui "si sente meglio".
Ovviamente anche in questo caso si possono utilizzare i lacci e i dispositivi per facilitare la conversazione , ma non sono strettamente necessari.
Un'ultima annotazione: quando si è su un mezzo di trasporto (aereo, autobus moderno, treno) può capitare di inserire il telecoil senza fare nulla e...sentire le "comunicazioni" interne dei dispositivi elettronici presenti sul mezzo di trasporto. Questo è un problema che può andare ad inficiare la teleonata, tuttavia, come per tutte le cose, finchè non si prova non si potrà mai sapere.
Infine un consiglio per riuscire a avere uno standard di ascolto al quale fare riferimento: telefonate ai numeri gratuiti che vi illustrano le offerte o il credito telefonico residuo. Dal momento che il format di risposta è sempre lo stesso, vi potete fare un'idea della qualità di ascolto del luogo in cui vi trovate, della posizione in cui è meglio tenere il telefono rispetto all'impianto cocleare; potete fare tentativi per trovare la posizione migliore di ascolto, fate ruotare il telefono, avvicinatelo, allontanatelo, muovetelo in tutte le direzioni: dov'è che si sente meglio?
E buon viaggio nel nuovo, misterioso mondo dell''ascolto del telefono!
lunedì
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