Saluto gli amici più cari, in questi giorni. Quelli che non posso vedere di persona li avviso con un sms. Gli altri, di persona.
Un vecchio amico di università festeggia i quarant'anni, è davvero una insolita occasione per accomiatarci. Il tema della festa, manco a farlo apposta, è "Come Eravamo".
Un tuffo nei nostri anni '70 e '80, musiche, canzoni, oggetti, ricordi.
Mi sembra di passare in rassegna tutta la mia vita fino ad ora, siamo tutti in pieno "nostalgic mood". E tutti con un sospiro, quasi a voler sottolineare "come si stava bene un tempo quando eravamo giovani".
La festa ha per me un effetto strano, mi sembra come un ripercorrere tutte le tappe precedenti, riassumerle in poche ore, per giungere ad adesso. E poi? Cosa ci riserva il domani? Spero che ti sia goduto questi momenti, ragazzo, perchè del domani non v'è certezza....
C'è un significato recondito in tutto questo?
Al termine della festa, lui mi abbraccia con affetto e un gran sorriso: quante ne abbiamo passate insieme! sono più di venti anni che ci conosciamo. Vorrei dirgli in quel momento tante cose. Ma gli dico molto semplicemente, in soffio di voce: amico mio, tu non mi vedrai più così, come sono adesso.
Lui mi guarda con un sorriso sorpreso, come se in quel momento avessi detto una baggianata enorme (non mene stupirei), poi, guardandomi, mi risponde:
"Si, lo so....un domani ti vedrò meglio di adesso".
Ci abbracciamo di nuovo, e stavolta sorrido anch'io.
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