domenica

Risveglio ( 2 marzo 2010, ora ?? )

Sento qualcosa sul naso e intorno agli occhi, una sorta di pizzicore. E spalanco gli occhi di soprassalto. Vedo il giovane medico di prima che cerca di sistemarmi gli occhiali sul naso alla meno peggio, dopodichè con la massima naturalezza si volta e passa a fare altro. Qualcuno mi rassetta le coperte, allisciandole come si fa per i vestiti.
Mioddio. Mi sono svegliato, sono ancora in sala operatoria.
Mi sento le mani sganciate dai lacci, e lentamente, lentissimemnte, porto le mani alla testa. Sento una fasciatura tutto intorno al capo, molto stretta. Non sento nessun dolore. Non sento nessuna sensazione particolare. Se non avessi paura di esagerare, oserei dire che mi sento quasi bene.
Riesco a parlare normalmente, chiedo come è andata. Tutto bene, è la laconica risposta. Credo mi abbiano chiesto altro, ma non ricordo nulla in proposito. Il letto si muove, usciamo, andiamo nella saletta accanto. Queste apparecchiature le riconosco immediatamente. E' una sala per radiografie. Sempre stando sdraiato nel letto, mi viene fatta una lastra alla testa, di fronte, e successivamente una di profilo. Mi accorgo che l'ago nella mano è stato sfilato via, non così quello nel braccio, che è sempre lì, con la valvola esterna in bella vista. Mi meraviglio di non provare alcun dolore. Mi meraviglio ancor più del fatto che mi sento davvero bene. O è la mia immaginazione? Vorrei scendere già dal letto e tornare in reparto con le mie gambe. Sento di muovere bene braccia e gambe, senza difficoltà. Vengo portato all'uscita del blocco operatorio dove le due solerti infermiere di prima, in blu elettrico, mi aspettano con un sorriso per riportarmi "lassù".
Afferro una mano del giovane medico che in pratica mi ha fatto da factotum: un'ultima grazia, capo. Che ore sono?
Guarda l'orologio da polso: sono ora le dieci e quaranta.
E' durato tutto due ore circa, minuto più, minuto meno.

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