domenica

Partenza (28 febbraio 2010)

E' arrivato il giorno di andare, partiamo prestissimo, in macchina insieme ai miei, che non vogliono mancare di farmi sentire la loro presenza.
Dobbiamo attraversare metà paese, per fortuna la neve caduta fino a due giorni prima è ormai sciolta, le autostrade non presentano problemi.
Penso ai miei che mi accompagnano e penso che è arrivato un gran giorno non solo per me, ma anche per loro. Già nel 1975 mia madre si interessava "all'oreccho bionico che un giorno arriverà", raccoglieva tutti i ritagli di giornale che parlavano di questa operazione, più che pionieristica, fantascientifica, e mio padre era pronto ad andare un giorno tutti quanti in America per l'operazione.
Vedi come è fatto il progresso, sono passati 35 anni esatti e quel momento è arrivato, ma anzichè in America andiamo a 600 chilometri da casa nostra.
Non c'è niente di "viaggio della speranza", bensì solo di un gran punto interrogativo che mi aspetta.

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