"Non si è mai visto un caso di sordità migliorare con gli anni. Prima o poi peggiorerà. E chi parte già con un udito ridotto ai minimi termini, deve sapere che prima o poi arriverà quel momento. E' nella natura delle cose. La sordità è nella stragrande maggioranza dei casi progressiva."
Agosto 2008.
Mi piace viaggiare, stavolta sono in Slovacchia, uno dei nuovi paesi entrati nelle UE, appena qualche anno prima, per due settimane di trekking.
Mi trovo sui monti Tatras, una catena montuosa le cui vette arrivano a 2500 metri, in mezzo ai boschi infiniti (il 60% della Slovacchia è composto da foreste). Il nostro quartier generale è Vernàr. Siamo così fuori dal mondo conosciuto che noto, quasi con piacere, che io e i miei compagni siamo gli unici "occidentali" presenti in quelle zone. Che cosa sublime, nel ventunesimo secolo, vedere posti non ancora rovinati dai turisti, posti dove tutto scorre e si sussegue come è sempre stato, secondo ritmi secolari. Chiese ortodosse, paesini di montagna, abitanti che si fermano per guardarti, pranzi e cene con piatti davvero strani e diversi dal solito, case interamente in legno che sembrano appartenere ad un'altra epoca....
Le sere si passano in compagnia, bevendo birra, chiacchierando del più o del meno, preparando la giornata seguente. Quella sera sto chiacchierando con Silvia (in inglese, of course), una ragazza del posto laureata in biotecnologie a Bratislava, che mi racconta del suo prossimo dottorato a Londra. Ho in mano una birra e ho l'impressione di sentirmi quasi ubriaco. Ho la testa che mi ronza leggermente, ma non ci faccio caso. Si fa tardi, saluto Silvia e gli altri ragazzi, e mi ritiro in camera per la notte. Ho sempre la testa che mi ronza.
Mentre spengo la luce, ancora non mi rendo conto che ho passato l'ultima serata "normale" della mia vita.
Il mattino dopo, al risveglio, non sento o meglio non capisco più nulla dall'orecchio sinistro.
Tutto in una notte. Alla fine, il filo si è spezzato.
E adesso, che faccio?
sabato
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