Non sono mai stato d'accordo con coloro che dicono quanto è meraviglioso vivere nel mondo del silenzio. Parimenti con quelli che dicono che la sordità è handicap di serie B.
Parafrasando, se la Natura ci ha dato le orecchie, significa che l'udito serve a qualcosa. Vivere senza sentire è scomodissimo.
Niente telefono, niente televisone, niente teatro, rapporti sociali ridotti, poco apprezzamento sul lavoro/nella vita, difficoltà in quasi tutte le situazioni ordinarie.
Non sto facendo il piagnone, bensì illustrando per sommi capi una realtà che sfugge alla maggior parte delle persone.
A proposito, perchè la gente non si accorge di quante difficoltà incontra una persona che non sente? Essenzialmente perchè la sordità non offre possibilità di immedesimazione. Se guardo una persona cieca, provo a chiudere gli occhi e immagino facilmente come possa essere disagevole vivere senza vedere. Ma posso fare lo stesso con una persona sorda? E' molto più difficle. Chissà come è la vita senza udire? Boh? Qualcuno è mai riuscito a immaginare di "chiudere le orecchie"? Logica conclusione è che la sordità è un handicap di seconda categoria.
Oltra a questo, ogni handicap è soggettivo, e quindi per alcuni è tragedia e per altri sopportabile.
Poi esistono i "sordomuti", termine spaventosamente improprio -tecnicamente anche io sono un sordomuto- che affermano di stare bene così come stanno, con uno stile di vita basato sul linguaggio dei gesti e una vita silenziosa. Stile di vita che peraltro suppone l'esistenza di un gruppo di persone tutte con le stesse caratteristiche, con conseguente formazione di un insioeme di individui quasi separato dalla società. E tanti saluti al principio di integrazione "nella società di tutti".
E paradossalmente i sordomuti sono maggiormente considerati dei sordi "oralisti". Più visibili, più riconoscibili, al contrario del gruppo di coloro che si sforzano di comunicare a voce, di essere uguale agli altri, di volersi integrare nella società e non "nel gruppo".
a parte tutte queste considerazioni, la sordità, specie se si è giovani, è un gran macigno sulle spalle , un peso da portarsi appresso, che si può avvertire in maniera maggiore o minore, ma è sempre un peso.
venerdì
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