martedì

In trincea (13 febbraio 2010)

Per tutti coloro che voglono capire cosa significa vivere in trincea, sulla difensiva.

Guidando in macchina, prestare molta più attenzione del solito a chi ti sta davanti e dietro: dal momento che in questi tempi di splendida civiltà si guida prevalentemente con il clacson, le attenzioni devono raddoppiare.

Al lavoro, limitarsi a operare sul PC, riducendo al massimo occasioni di dialogo con colleghi per evitare errori di comprensione imbarazzanti, per non dir di peggio.
E comunque, tenere a mente che in queste condizioni è già tanto avere un lavoro e uno stipendio, quindi mai lamentarsi.

Se qualcuno rivolge la parola, abbozzare, sorridere, rispondere con frasi fatte, il meno possibile impegnative e svicolanti -sapendo che non si farà bella figura comunque, almeno si cerchi di far sì che valga la filosofia della massima riduzione del danno.

Fare massima attenzione quando si esce, si va a fare la spesa, si entra in un bar o in un negozio. Anche in questo caso, preparare con cura le frasi in modo da eliminare al massimo le possibilità di dialogo, nel qual caso la butterà male.

Scordarsi, in queste condizioni, la possibilità di fare colpo su qualche bella donna.

Tenere conto che in caso di controversie con l'uomo della strada, la propria posizione è sempre e comunque quella dell' "handicappato", anche se in tempi politicamente corretti forse ciò non verrà fatto vedere (e anzi alcuni si faranno vedere "democratici" nei propri confronti).

Cercare di far sì che il senso di precarietà e provvisorietà assoluta non rovini l'esistenza.

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