mercoledì

Solo chi soffre (29 gennaio 2010)

Si è diffusa la notizia che il sottoscritto "non sta bene".

Una ragazza che conosco da molti anni, si dimostra affettuosissima nei miei confronti. Viene da me, mi saluta, mi chiede come sto, se ho bisogno di qualcosa, mi abbraccia, mi bacia, mi fa una carezza sul viso, tutto questo ogni volta che ci vediamo.
Non posso fare a meno di notare che per tanto tempo quella persona era rimasta cortese, ma niente più.
Adesso invece è così espansiva, così partecipe dei miei guai, così premurosa.

Che bello sentire queste cose, l'affetto di persone come questa.

Dopo pochi giorni, parlando con un amico, vengo a sapere che lei ha un figlio che sta male, che soffre per una malattia difficile, per il quale, al momento attuale, non esiste una cura vera e propria.

Ci incontriamo, io e lei, dopo pochi giorni. Stavolta sono io a farle una carezza sul viso, a essere premuroso con lei.

Amica mia, ora so tutto. So quello che hai passato, quello che stai passando, il senso di precarietà spaventoso, il non sapere cosa sarà di tuo figlio, le aspettative di ogni genitore forse così brutalmente mutate.....
Ci abbracciamo.

Bisogna aver passato una grande sofferenza per sapere certe cose, per sentire cose che gli altri non sentono, per capire che solo tenendoci per mano riusciremo a sopravvivere.

Sofferenza, maestra di vita.

Ho gli occhi chiusi, ma so che, da qualche parte, una lacrima sta scorrendo.

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