sabato

Non volere arrendersi (18 gennaio 2010)

Oggi non riesco più a fare nulla.

Prima riuscivo a fare Cinquanta.
E prima ancora Quaranta.
All'inizio in verità non arrivavo a Trenta.
E ogni volta è stata una fatica tremenda cercare di migliorarsi. Ma perchè cercare di migliorare?
Perchè ho sempre pensato, che dandosi da fare, "domani sarà meglio di oggi".
Perchè la vita, così come è, lascia molto a desiderare.
Perchè chi dorme, non piglia pesci.

Una montagna immensa da scalare, senza mai arrivare in cima, bensì avvicinandosi sempre di più alla cima.
E di colpo il terreno è franato, e sono rovinato giù a valle, dove ero partito, tanti e tanti anni fa.
Ce ne è quanto basta per gettare la spugna, mandare tutto il mondo a quel paese, fare come la maggior parte delle persone che conosco: campare alla giornata, vivere per sè stessi, leggere il giornale sportivo, e fregarsene di tutto.

Ma io non sono capace di fare così, e nemmeno voglio farlo. Ho sempre pensato che domani sarà meglio, lo dicevo sempre anche alla mia fidanzata, e lei mi guardava, e sorrideva.

Mi scrollerò di dosso la polvere, mi rimboccherò le maniche, e ricomincerò la scalata.
Piangendo, perchè sento di non essere più quello di prima, sento che ormai la fatica è tanta.
Non arriverò a Cento, forse nemmeno a Novanta, ma almeno ci avrò provato.

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