sabato

Quelli che vanno, quelli che restano (2 febbraio 2010)

Non sono il primo a fare un intervento del genere.

Pertanto chiedo a destra e sinistra, per riuscire a trovare chi ha fatto l'intervento, per avere un testimone, qualcuno che possa dirmi qualcosa di utile. Qui non si tratta più di chiedere informazioni mediche, ospedali migliori, dettagli tecnici o simili, ma per fare una sola, fottuta domanda, che poi è la domanda essenziale:

Come va? Funziona?

Avessi chiesto "Come saranno le condizioni meteo a Parigi tra cinque anni esatti", avrei avuto risposte più univoche.

C'è chi ha recuperato magnificamente; chi ha recuperato meno bene; chi non ha recuperato per niente.
Poi vi è chi fin dal primo momento si è trovato meravigliosamente (e confesso che ascoltare queste persone è una iniezione di fiducia); chi ha sofferto le pene dell'inferno per qualche mese; chi ha gettato la spugna.
Chi per avere risultati si è dovuto sottoporre ad allenamenti estenuanti; chi invece no; e anche chi non gliene è fregato nulla di andare a fare riabilitazione perchè "stava bene così".
Chi ha avuto il medico bravo; chi il meno bravo; chi l'inetto, che ha rischiato di combinare un disastro andando ad aprire la testa come un uovo pasquale.
Chi si sente rinato; chi dice che sta come prima, ma gli sta bene così; chi dice addirittura che sta peggio di prima.

Sono risposte che ti lascino abbastanza sconfortato, perchè in ultima analisi capisci che la bionica è ancora una scienza tutta da perfezionare. La sordità non è definitivamente battuta, la strada magari sarà tracciata, ma il cammino è ancora lungo.

E mi sovviene in questo momento la frase del chirurgo: "Ricordati che il grosso del lavoro sarai tu a doverlo fare, sarai tu a determinarne il successo o meno"

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